La profezia che si autoavvera
Cos’è la Profezia che si autoavvera
La profezia che si autoavvera è un fenomeno molto conosciuto in Psicologia. Forse non ti è mai capitato di sentire questo termine ma, molto probabilmente, l’hai sperimentata.
Ti è mai capitato, infatti, di prevedere ciò che sarebbe successo? Ecco, senza rendertene conto hai probabilmente messo in atto questo particolare meccanismo.
Nel dettaglio, la profezia che si autoavvera si attiva quando una persona, convinta o impaurita del verificarsi di qualche evento futuro, altera inconsapevolmente il suo comportamento in modo tale da far avvenire quello stesso evento.
La previsione fatta dunque finisce con il realizzarsi solo per il fatto di essere stata pensata e, principalmente in modo inconscio, ci si comporta affinchè le cose vadano esattamente come era stato previsto.
Come sostenuto infatti da Robert K. Merton nel 1967, sociologo americano che per primo parlò di profezia che si autoavvera, essa è “Una supposizione che per il solo fatto di essere pronunciata, fa realizzare l’avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità.”
Un esempio di profezia che si autoavvera: l’Effetto Rosenthal
Nel 1965 lo psicologo R. Rosenthal ha condotto una ricerca sperimentale sulla profezia che si autoavvera. Egli ha indagato l’effetto dell’aspettativa degli insegnanti sul rendimento scolastico degli allievi di una scuola elementare della California.
Lo studioso ha diviso in modo casuale gli alunni in due gruppi, riferendo agli insegnanti che tutti gli allievi erano stati sottoposti ad un test di intelligenza e che uno dei due gruppi aveva ottenuto punteggi più alti.
Il test, in realtà, non venne somministrato e l’assegnazione fu del tutto casuale. Fu misurato il QI solamente al momento dell’avvio dello studio e dopo un anno.
Così accadde che i bambini pensati come più dotati ebbero un rendimento molto più alto ed un incremento del QI.
Tra i bambini, ovviamente, non vi erano differenze di intelligenza ma ciò che cambiava era l’aspettativa che gli insegnanti avevano. Essa, infatti, ha influenzato le prestazioni degli studenti.
La profezia, quindi, si era avverata! L’atteggiamento e il comportamento degli insegnanti aveva inevitabilmente influenzato la realtà.
Le aspettative nutrite nei riguardi di un’altra persona, infatti, influenzano il modo di agire di entrambi confermando così le aspettative.
Tenendo in considerazione che ciò avviene sia nel bene che nel male, è importante essere consapevoli di questo meccanismo e dell’influenza che esercitiamo non solo su noi stessi ma anche sugli altri.
Perché si verifica: il circolo vizioso nella profezia che si autoavvera
Il punto centrale della Profezia che si autoavvera, pertanto, riguarda le convinzioni e le aspettative.
Esse sono alla base delle azioni e delle percezioni e inducono a mettere in atto dei comportamenti che possano confermarle.
Ciò è visibile in diversi contesti: con noi stessi, nelle relazioni sociali, nel lavoro e negli affetti.
Per esempio, se credi che il tuo compagno/a voglia portare a termine la relazione metterai probabilmente in atto una serie di comportamenti strettamente connessi a questa convinzione, come il chiedere costanti rassicurazioni e spiegazioni, comportarti come se fosse già successo, controllando ciò che fa e manifestando lo stato d’animo connesso. Tutto ciò, quindi, comporterà una notevole influenza negativa nella storia che porterà probabilmente all’esito temuto.
Nella profezia che si autoavvera, infatti, vi è una convinzione o una credenza (che ci sia qualcosa che non va con il compagno/a), l’aspettativa collegata (che il compagno/a voglia porre fine alla relazione) e un comportamento che la conferma (il compagno/a che decide di porre fine alla relazione).
Si innesca, pertanto, un particolare circolo vizioso nel quale tutto ciò che si pensa di se stessi e/o degli altri influenza i propri comportamenti e i comportamenti degli altri nei propri confronti.
Spezzare il circolo vizioso
Essere consapevoli della profezia che si autoavvera
Il primo grande passo che ti può aiutare a spezzare il circolo vizioso della profezia che si autoavvera è comprenderne il meccanismo.
Ciò ti permette, infatti, di essere consapevole dei momenti in cui la stai mettendo in pratica nei confronti di te stesso o degli altri e di poterla invece utilizzare in modo positivo. Inoltre, è importante riconoscere le convinzioni meno positive su te stesso per poterle così rivalutare e non lasciarti ostacolare.
Utilizzare la profezia in modo positivo
Se hai la sensazione di autosabotarti costantemente o se fino ad ora sono state le tue paure e le tue convinzioni negative ad influenzare gli eventi, da adesso puoi far si che ciò che succede sia determinato principalmente da credenze e sensazioni positive. Ciò, infatti, aiuta ad orientare l’energia e i comportamenti nella giusta direzione per il soddisfacimento di obiettivi e bisogni.
Evita quindi frasi come “non ce la posso fare”, “andrà sicuramente male”, “sono fatto così, non posso far nulla”, “meglio credere che andrà male, così poi sono pronto a tutto” e “la situazione non cambierà mai”.
L’importanza della flessibilità
Un’altra importante cosa che puoi fare è guardare le cose con maggior flessibilità. Ciò significa creare più scenari possibili per non focalizzarsi così solo su uno, soprattutto se questo è negativo.
Per esempio, se devi sostenere un esame non pensare solamente che farai scena muta perché avrai troppa ansia ma immagina più opzioni su come potrà andare! Puoi fare inizialmente scena muta ma poi l’insegnante può aiutarti a rispondere, puoi riuscire a gestire l’ansia con la respirazione diaframmatica e ricordare ciò che hai studiato, puoi essere tranquillo perché l’insegnante è di buon umore… insomma, può accadere qualsiasi cosa! Non è detto che vada come temi.
Lasciare da parte l’illusione
Arrivato a questo punto potrai pensare che la chiave per gestire la profezia che si autoavvera sia che se pensi positivo e hai fiducia in te stesso le cose andranno sempre bene e non incontrerai ostacoli. Ovviamente non sarà così, perché gli imprevisti esistono così come i dispiaceri. Ciò che farà la differenza, però, sarà credere che ciò non determina un fallimento o “la storia della tua vita” e che hai le capacità per rialzarti e farcela, elaborando ciò che è successo e traendone qualche insegnamento.
Evitare critiche nei confronti di altri
Un altro importante consiglio riguarda i giudizi che si nutrono sugli altri. Come già detto, infatti, la profezia che si autoavvera ha impatto anche sulla vita altrui. Ciò che si pensa relativamente alle altre persone, infatti, ha un impatto notevole su di loro… sia in positivo che in negativo. Per esempio, dire a qualcuno che non ce la farà mai, che è uno stupido o che non è capace in una determinata cosa può far sì che tutto ciò si avveri.
Pertanto, ti consigliamo di ponderare i giudizi che nutri nei confronti degli altri e il modo in cui ti rapporti a loro.
Ponderare ciò che gli altri pensano di te
In egual modo, inoltre, anche i giudizi che gli altri hanno su di te potrebbero influenzarti. Pertanto, ti consigliamo di rapportarti a quelli negativi con un opportuno distacco; ciò non significa non dar assolutamente peso a ciò che gli altri pensano di te ma riflettere se ciò corrisponde alla realtà. E’ importante, infatti, tenere presente che le critiche sono utili quando vengono fatte con rispetto, con le giuste parole e se senti che hanno senso per te.
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Dott. Alberto Trefusio – Psicologo
Dott.ssa Stefania Manfrè – Psicologa